Facciamo chiarezza: il contrario di “FASCISMO” non è “COMUNISMO”

Facciamo chiarezza: il contrario di “FASCISMO” non è “COMUNISMO”

Ripetiamolo insieme: il contrario di “Fascismo” non è “Comunismo”. Il contrario di “Fascismo” è ANTIFASCISMO.

In questi giorni bui di “rinascita” di pensieri e parole (e comportamenti) neofascisti, il dibattito generale punta quotidianamente il dito contro un binomio apparentemente inscindibile: fascisti vs comunisti.

Per la precisione, chi viene accusato di essere un nostalgico del ventennio, la prima forma di difesa che prova ad adoperare è l’insulto nei confronti dell'”avversario”, in cui per “insulto” solitamente si intende un urlato “Comunista!“.

Ed ecco l’errore. Perché, come detto più su, il contrario di “Fascismo” non è affatto “Comunismo”: a opporsi ai nuovi nostalgici delle camicie nere non troviamo infatti esclusivamente eserciti di “zecche rosse” (come vengono gentilmente definiti) ma un generico grande gruppo di “antifascisti“, persone di provenienza ideologica differente che sono accomunate dal rigetto unanime del pensiero e della storia fascista e nazifascista.

Per fare un esempio matematico, quello degli antifascisti può considerarsi un insieme all’interno del quale possiamo distinguere tanti sottoinsiemi: liberali, popolari, socialisti, democratici, comunisti ecc…  

Sul tema, propongo due letture, molto interessanti e chiarificatrici. Prendetevi un minuto per leggerli.

1)  “Dovevo dirtelo prima che il fascismo non è un’ideologia, ma un metodo che può applicarsi a qualunque ideologia, nessuna esclusa, e cambiarne dall’interno la natura. Mussolini era socialista e forse non te l’ho spiegato mai. Ho dimenticato di dirti che si intestava le istanze dei poveri e dei diseredati. Ho omesso di raccontarti che i suoi editoriali erano zeppi di parole d’ordine della sinistra, parole come “lavoratori” e “proletariato”. Non ti ho insegnato che un socialismo che pretende di realizzarsi con metodo fascista è un fascismo, perché nelle questioni politiche la forma è sempre sostanza e il come determina anche il cosa.

Per questo il fascismo agisce anche nei sistemi che si richiamano a valori di sinistra e anzi è lì che fa i danni più grandi, perché non c’è niente di più difficile del riconoscere che l’avversario è seduto a tavola con te e ti chiama compagno.

Dire che il fascismo è un’opinione politica è come dire che la mafia è un’opinione politica; invece, proprio come la mafia, il fascismo non è di destra né di sinistra: il suo obiettivo è la sostituzione stessa dello stato democratico ed è la ragione per cui ogni stato democratico dovrebbe combatterli entrambi – mafia e fascismo – senza alcun cedimento.

Tu sei vittima dell’equivoco che identifica il fascismo con una destra ed è un equivoco facile, perché il fascismo è la modalità che meglio si adatta alla visione di mondo di molta della destra che agisce in Italia oggi. Ma guai se questo ti rendesse incapace di riconoscere i semi del pensiero fascista se li incontri quando sei convinto di guardare da qualche altra parte.

Può esserti utile sapere come riconosco io il fascismo quando lo incontro: ogni volta che in nome della meta non si può discutere la direzione, in nome della direzione non si può discutere la forza e in nome della forza non si può discutere la volontà, lì c’è un fascismo in azione. In democrazia il cosa ottieni non vale mai più del come lo hai ottenuto e il perché di una scelta non deve mai farti dimenticare del per chi la stai compiendo.

Se i rapporti si invertono qualunque soggetto collettivo diventa un fascismo, persino il partito di sinistra, il gruppo parrocchiale e il circolo della bocciofila. Nessuno è al sicuro, se non dentro allo sforzo di ricordarsi in ogni momento che cosa rischiamo tutti quando cominciamo a pensare che il fascismo è solo un’opinione tra le altre”. (Michela Murgia)

 

2) “Mentre il “manifesto del partito comunista” di Marx è una via al riscatto e l’emancipazione verso la libertà delle classi sfruttate, la dottrina del “Mein Kampf” è l’asservimento alla razza e al potere di uomini considerati superiori: la vera negazione della giustizia e della liberà.

Quindi si può combattere contro il comunismo, ma non si può equipararlo al fascismo. Equiparereste il fascismo al cristianesimo? I valori ideali sono diversi: c’è una grande differenza tra chi vede nell’altro uomo un fratello oppure uno sfruttatore o uno sfruttato e chi invece un “diverso”, un inferiore, da annientare.

Poi una notazione: il fascismo non è solo un movimento politico, ma è anche una condizione psicologica arcaica; una regressione infantile che ci impedisce di crescere, ci spinge a cercare un papà “duce”; è la forza, che sotto i più diversi colori, ci tiene legati alla tribù, al sangue e a quella fame che si trasforma in ingordigia e crudeltà. (Giorgio Barotto)  

 

di Cicciogia (@cicciogia su Twitter)   *fonti:  Corriere della Sera.  

 

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