Per quanto tempo è per sempre?

Il tempo.
I fiori dei Cactus Echinopsis durano un solo giorno: fioriscono di notte ed è possibile ammirare il picco della loro bellezza per un massimo di un paio d’ore circa.
L’Effimera (o Efemera), un piccolo insetto acquatico molto simile alla libellula, vive un anno allo stato di larva e soltanto un’ora allo stato di insetto dopo aver abbandonato il suo involucro.
Molti invertebrati e innumerevoli fiori vivono dalle poche ore a qualche giorno.
L’Arctica islandica è un mollusco dell’Oceano Atlantico che vive mediamente 250 anni, quasi quanto una tartaruga gigante delle Galapagos, poco più di una una balena che vive nelle acque gelide della Groenlandia.
Tra gli umani, la donna più longeva di cui abbiamo notizia certa è la francese Jaenne Calment, che visse tra il 1875 e il 1997, ben 122 anni. Un caso raro, eccezionale, considerando che l’età media dell’essere umano oggi si aggira intorno ai 70 anni.
Eppure, anche quei 122 anni sono nulla, un granello di polvere, rispetto ai tanti millenni di presenza dell’uomo sulla Terra. Come riportato da National Geographic, il fossile più antico attribuibile a un membro del genere Homo risale a 2,8 milioni di anni fa. Si pensi che dalla preistoria ad oggi le persone che hanno abitato il nostro pianeta sono state, si stima (su basi statistiche), circa 108 miliardi.
E mi viene da pensare a come ogni vita sia solo un breve accenno rispetto a queste cifre a nove zeri.
Invece, nonostante tutto, ognuno di noi crede di avere il diritto assoluto di abitare su questo Pianeta, tutti riteniamo che la nostra vita sia unica e speciale, e che debba essere a tutti i costi preservata il più a lungo possibile: come se la Terra, oltre che intorno al sole, girasse intorno al nostro ego.
E in qualche modo è così: non esiste infatti un DNA uguale ad un altro. Siamo davvero unici e speciali, vite da preservare e difendere proprio perché irreplicabili.
Ma è bene ricordare che non siamo gli unici esseri ad essere tanto speciali.
Essere al mondo non è propriamente un diritto, ma un caso; essere al mondo ci rende importanti, ma tanto quanto le altre specie presenti in natura; essere al mondo non ci rende immortali, come irrazionalmente ci convinciamo d’essere: possiamo restare al mondo un giorno come il fiore del Cactus o 120 anni come la tartaruga gigante delle Galapagos. È il caso, è la vita.
Non siamo altro che vacanzieri temporanei, turisti che visitano un luogo bellissimo durante le ferie, con l’euforia dei primi giorni e la malinconia degli ultimi, consapevoli di avere a disposizione un tempo limitato. Ecco, la vita di ognuno potrebbe essere intesa così, come una vacanza dall’eternità.
E dovrebbe importarci ben poco che duri un solo giorno piuttosto che 30, dato che è meraviglioso e impressionante il solo fatto di esserci stati, di aver “vinto la lotteria”: infatti la probabilità che uno spermatozoo fecondi un ovulo e che proprio un determinato individuo (io, o tu) riesca a calpestare questa superficie è di 1 su 400 quadrillioni.
Un vero e proprio passaggio, in cui ogni istante vissuto, ogni passo fatto in avanti e ogni impronta lasciata indietro non è ripetibile, fotocopiabile. Un concetto tanto banale quanto straordinario.
Alice chiese al Bianconiglio “Per quanto tempo è per sempre?”, lui rispose “A volte, solo un secondo”.
di Virginia Avveduto
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