Caro Babbo Natale, ecco i 10 regali che NON desidero

Caro Babbo Natale, ecco i 10 regali che NON desidero

 

Caro Babbo Natale,
quest’anno ho deciso di scriverti una lettera molto diversa dal solito. Invece della solita noiosa lista dei desideri, ho stilato l’elenco (in ordine sparso, non è una graduatoria) dei 10 regali che temo di più, i più brutti, quelli che non dovrai mai – e poi mai – far recapitare sotto il mio spelacchio di Natale.

 

1) L’ultimo album di d’Alessio, Albano, Antonacci… e di tutti gli altri che iniziano con la A di “abbasta” con questa musicadimmerda.

2) Il panettone coi canditi. Perché nonostante lo spot con la canzone cerchi di rivalutarlo (Come un candito a Natale/Lo so che ce la puoi fare/Scartarci ogni volta è più che un reato/Ma tanto qualcuno tu l’hai già gabbato), l’89% degli italiani li scarta, li sputa o cerca disperatamente di comprarne uno senza.

3) Le promesse di Renzi e tutte le altre figure mitologiche.

4) Il pigiamone in pile. Perché se è vero che il matrimonio è la tomba dell’amore, è ancor più vero che il pigiamone (anche di flanella non scherza) è il killer n° 1 al mondo.

5) I remake cinematografici. Perché sono il funerale della creatività e perché, diciamolo una volta per tutte (non è un luogo comune), solo 1 su 100 è carino, gli altri fanno tutti più o meno cagare.

6) L’ultimo modello iPhone e tutti i prodotti a marchio “Apple” (et similia). Perché dietro il più patinato minimalismo e il più tecnologico design, si nasconde un antico e colpevolissimo difetto di costruzione: la violazione dei diritti umani.

7) I successi latino-americani. Perché il tormento-ne Despacito mi basterà fino al 2035 (e io devo ancora disintossicarmi dalla Macarena).

8) Una camicia nera e tutte quelle altre cose che “quando c’era LVI“.

9) I gioielli Pandora. Perché al di là dello spot (checché se ne dica) sessista, costano troppo e non valgono niente: brillano soltanto di puro marketing.

10) Un amico vegano e/o antivaccinista. Perché non ho voglia di perdere ore alla ricerca di un’osteria e, soprattutto, ho ancora meno voglia di trattenere il fiato ore e ore per evitare di mandarlo solennemente a fanculo.

 

Ho finito. Anche se so benissimo che nessuno di questi punti verrà mai esaudito, come ogni anno. Tanto, per tutto il resto c’è Amazon Prime.

 

Francesco Giamblanco

 

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